Mi piacciono tanto certi gesti, mi inteneriscono, mi fanno bene,pensando che nella vita c’è sempre un motivo per fermarsi un attimo ed essere disponibili verso chi soffre. Quel bene che non ha poi tanto sforzo da fare per essere fatto, specie quando sei un personaggio pubblico o un campione di sport e ti metti a disposizione di chi è più fragile e ha bisogno di una piccola attenzione che per lui è tanto. “Mi raccomando, vinci eh!”. Sono state le parole che il piccolo Matteo Testai di 7 anni, mascotte alle Nitto Atp Finals di Torino, ha rivolto a Jannik Sinner, accompagnandolo sul campo con la sua manina. Una felicità immensa da parte di Matteo, il bimbo torinese che dall’età di tre anni soffre di un “Glioma Chiasmatico”, un tumore per cui è in cura all’Ospedale Pediatrico Regina Margherita di Torino. Matteo è seguito dai medici del reparto oncologico e sua madre rivela che vuole vivere intensamente ogni momento. “Quella sera” – dice ancora la mamma – “era super emozionato e la prima cosa che ci ha detto tornando a casa, se gli applausi erano tutti per Sinner o qualcuno anche per lui. Vi rendete conto che ho stretto la mano al migliore del mondo?”. Personalmente, ritengo che il gesto di Sinner debba essere inteso come un piccolo grande messaggio di umanità che deve in qualche modo farci riflettere sul valore di amare attraverso piccole cose. Quanto tu sei un personaggio importante in tutti i campi della vita e tanto più devi essere disposto a dare l’esempio di umiltà e attenzione verso chi soffre ed è affetto da fragilità. E non importa se è un tenere la mano di un bimbo o un adulto ammalato, un abbraccio, una parola, un ascolto, uno sguardo tenero di attenzione per non farlo sentire solo, l’importante è la sensibilità e il pensiero che quel gesto non solo fa bene a chi lo riceve ma anche e soprattutto a te che l’hai dato. Ecco, penso che questi piccoli gesti siano essenziali in un mondo in cui l’odio che è l’artefice del male sembra prendere il sopravvento sul bene. Tutti noi possiamo fare qualcosa per chi soffre, ciascuno nel nostro piccolo, anche senza essere un grande campione dello sport o di altro. L’importante è essere campioni di vita!
Salvino Cavallaro